Se Leo fosse un umano, sarebbe sicuramente un vecchio marinaio in pensione, all’apparenza tranquillo, ma che quando si accende la pipa e inizia a raccontare la sua storia, narrando le sue avventure con modestia, come fossero banali, lascia tutti a bocca aperta. Dato che non può parlare, essendo un miciotto di dieci anni, la sua storia ve la raccontiamo noi. Leo è arrivato in gattile nel 2015, dopo un viaggio infernale fatto insieme ad una ciurma di altri 17 mici sfortunati, attraversando tutta l’Italia. Le “animaliste” responsabili di ciò hanno finto di aver trovato questi 18 mici abbandonati a Chieri, e se ne sono lavate le mani affidandoli ai carabinieri. Così Leo è arrivato da noi, stanco, abbandonato, avendone già viste tante a solo un anno di vita. Non ha mai imparato a fidarsi completamente di noi, infatti non si è mai fatto accarezzare e non si avvicina mai troppo, tranne quando sa di dover prendere la sua medicina per il diabete (perché si, è anche diabetico): in quel caso, corre verso di noi, pronto per ricevere la medicina. Come se non bastasse, gli è stato diagnosticato un tumore all’orecchio sinistro. Lo abbiamo dovuto rimuovere, regalandogli un look ancora più da lupo di mare. Sappiamo che è molto difficile che trovi una casa, non è un gatto comune e poche persone sarebbero disposte ad adottarlo. C’è, però, un’altra soluzione: Leo è adottabile a distanza. Potete adottarlo contribuendo economicamente al suo mantenimento, ma lui continuerà a vivere in gattile da noi.