LA DISABILITA’ NEGLI ANIMALI

La disabilità ci pone davanti, minuto dopo minuto, la sofferenza di un evento invalidante…Nel caso di un animale, mentre lo si stiamo guardando, lui osserva noi e non capisce il motivo di quello sguardo pietoso e quel modo impacciato di toccarlo, mentre lui cerca solo di trovare un modo alternativo per compiere una determinata azione. Abbiamo differenti visioni della vita e senza dubbio la migliore è la sua! Gli animali non hanno preconcetti, noi sì…Lottano giorno dopo giorno per tornare ad una sorta di normalità, non guardano gli altri in modo diverso, mentre noi ci sentiamo strani se siamo circondati da disabili…Ma perché? Non dobbiamo avere paura della disabilità! Impariamo invece a conoscerla, a confrontarci con essa e saremo uomini migliori verso noi stessi e tutte le altre creature!

LA CECITA’

Un gatto può diventare cieco a seguito di un trauma oppure precocemente a causa di un’infezione da virus della rinotracheite felina (da qui l’importanza di vaccinare i gattini, ricordate!!!). Vi sono poi patologie congenite ed ereditarie come l’atrofia progressiva della retina, che può colpire un po’ in tutti i gatti, specie gli Europei a pelo corto, ma specialmente i Persiani, i Siamesi, gli Abissini e quelli di razza Somala. Tra le cause di atrofia progressiva della retina, vi sono anche anche carenze nutrizionali di vitamina A, E o taurina.

Come convivere con un gatto cieco? Per prima cosa, niente panico! All’inizio è difficile per tutti, poi ci si abitua! I mici ciechi da tempo, conducono una vita normalissima: adorano giocare, prendere il sole, farsi coccolare, sonnecchiare…All’inizio magari sono tristi e non si muovono molto perché sbattono ovunque, poi pian piano iniziano a conoscere il territorio…Infatti, dopo il primo disorientamento iniziale, un gatto si adatta bene alla condizione di cecità utilizzando in maniera ottimale le vibrisse, l’udito e l’olfatto. Ecco qui di seguito alcuni pochi ma importanti accorgimenti:

  • Porte, finestre e balconi? Vanno messi in sicurezza con reti o chiuse: è meglio che il micio non si allontani da casa da solo!
  • Non spostate le cose nel suo territorio, quindi in casa: il gatto cieco si affida alla sua memoria! E vive di abitudini…se proprio dovete spostare qualcosa in casa, portate lì il gatto e fategli percepire cosa e come è cambiato
  • Lasciategli fare le sue esperienze, tuttavia siate vigili per evitare che si possa fare male accidentalmente: tenete conto che quando è spaventato, il gatto perde l’orientamento e può andare a sbattere, ferendosi
  • Normalmente udito e olfatto sostituiscono la vista: per comunicare con lui usate dei richiami sonori, anche per avvisarlo di un pericolo, ad esempio insegnandogli a riconoscere il significato della parola “piano” o “attenzione”; per condurlo da qualche parte, fategli seguire il suono della vostra voce
  • Dategli punti di riferimento fissi (ad esempio una sveglia rumorosa): in che modo?  Mettetela in un punto ben preciso della stanza senza mai spostarla, meglio sul pavimento. Può così imparare a muoversi per casa prendendo la sveglia come riferimento, capendo perfettamente dove si trova e dove si trovano tutte le altre cose che stanno in casa rispetto ad essa. Se volete che vi segua, chiamatelo e magari camminate con un passo pesante e cadenzato (tipo quello a militare)
  • Fategli molti complimenti quando fa qualcosa di nuovo e bene: pian piano prenderà fiducia delle sue capacità!
  • Specialmente all’inizio, mettete tappeti e molti cuscini a terra in modo che possa accucciarsi lì. Per lui un ostacolo anche basso può esser percepito come un muro altissimo. Consentitegli quindi di stare sul pavimento senza costringerlo a salire su divani o letti o brandine:
  • Usate tappetini e/o traversine assorbenti al posto della lettiera, nel caso non la trovi o abbia difficoltà ad entrarvi
  • Se lo si deve portare ad esempio dal veterinario, cercate di non lasciarlo solo in una gabbia e in un ambiente non suo. Anche in una pensione per animali, soffrirebbe moltissimo perché perderebbe di colpo tutti i suoi punti di riferimento: meglio affidarsi ad una persona di fiducia che venga ad accudirlo in caso di vostra assenza…
  • In caso di trasloco, cercate di fargli conoscere la nuova casa per gradi, partendo da una piccola stanza e magari aiutandolo ad esplorare il nuovo ambiente con il suono della vostra voce, usando un tono pacato e tranquillo.
LA SORDITÀ

Per quel che riguarda le basse frequenze sonore, l’udito del gatto non si discosta troppo da quello dell’uomo, mentre nel campo delle alte frequenze la sua sensibilità è di gran lunga maggiore della nostra e di quella del cane. Questa sua straordinaria percezione delle frequenze alte è correlata al suo “lavoro” di cacciatore e grazie a questa capacità riesce a sentire le sonorità alte tipiche dei roditori e degli uccelli che così non hanno possibilità di sfuggirgli. Infatti, i gatti percepiscono benissimo gli ultrasuoni, arrivando addirittura fino a oltre gli 85000 hertz al secondo, che è un’intensità sonora corrispondente allo squittio di un topo, contro i 40.000 hertz del cane e i 20.000 dell’uomo. Probabilmente è questo il motivo per cui ai gatti non piacciono le case rumorose con musica ad alto volume, elettrodomestici sempre in funzione, urla e grida.

La sordità nei gatti non è un problema raro, anzi: può essere associata ad una predisposizione genetica di razza, come per esempio in:

  • Americano a pelo corto
  • Gatto dell’isola di Man
  • American Wirehair
  • Norvegese
  • British shorthair
  • Orientale a pelo corto
  • Cornish Rex
  • Persiano
  • Devon Rex
  • Ragdoll
  • Esotico a pelo corto
  • Scottish fold
  • Maine Coon
  • Angora Turco

Sovente i gatti con mantello di colore bianco e iridi blu o di colore diverso sono predisposti alla sordità. Alcuni gatti possono nascere già sordi, o con capacità uditiva ridotta, o essere sordi solo da un orecchio. Vi sono poi gatti che nascono sani ma che perdono l’udito con il passare degli anni. La causa principale è la vecchiaia, seguita da infezioni all’orecchio medio, traumi, ostruzione del canale uditivo, oppure dall’assunzione di farmaci come antibiotici alla streptomicina, gentamicina, neomicina o kanamicina che, se presi per periodi prolungati possono causare dei danni al sistema uditivo.

Come capire se un micio è sordo? La sordità felina è molto difficile da determinare, specie nel caso in cui sia coinvolto un solo orecchio o qualora la sordità sia parziale, ancor più se non si è a conoscenza di eventuali malattie ereditarie, infezioni o altre cause che possono portare alla sordità. Il modo migliore e più semplice consiste nell’osservare la risposta del gatto ai suoni effettuando dei test domestici. I gatti mostrano un movimento involontario delle orecchie in risposta ai suoni: quelli che ci sentono bene muovono prima di tutto le orecchie in direzione del rumore per captarlo meglio, poi girano la testa. Questa peculiarità si nota anche mentre il gatto è appisolato. La mancanza di questa reazione è un primo segnale. Un altro modo è creare un rumore molto forte mentre il gatto dorme (ad esempio accendendo l’aspirapolvere): se non si sveglia di soprassalto vuol dire che c’è un danno all’udito. Altro indizio è una reazione spaventata, a volte persino un graffio o un morso se si tocca un gatto addormentato. Infine si può notare qualche cambiamento nel suo comportamento, come lo stare di più a terra perché per orientarsi cerca di captare le vibrazioni del terreno. Nel gatto anziano, il processo che conduce alla sordità è in genere graduale: i gatti posseggono l’abilità di poter fare facilmente affidamento sugli altri sensi per sopperire ad una  carenza sensoriale specifica e con molta probabilità il proprietario non sarà in grado di capire che l’animale sta diventano sordo finché non avrà purtroppo perso gran parte della sua capacità uditiva. Pertanto, se sospettate che il vostro gatto possa avere un problema a carico dell’udito, consultate il veterinario per determinare la tipologia di sordità coinvolta e come intervenire al riguardo. Molti gatti a cui viene diagnosticata una perdita dell’udito possono comunque vivere una vita felice specialmente se vivono in casa, senza correre pericoli di sorta. Essi infatti possono apprendere con facilità a rispondere a segnali gestuali, espressioni facciali o segnali luminosi e possono  integrare l’assenza dell’udito con la vista e il tatto, soprattutto le sensazioni che provano attraverso le vibrisse.